C’è chi per la paura limita ancora i propri rapporti sociali e chi invece abbandona ogni prudenza arrivando persino a negare l’esistenza del virus: il momento della riapertura, dopo mesi di limitazione delle nostre abitudini di vita, coincide per molti in un fattore di ansia, a cui ciascuno risponde in maniera differente.

Ne abbiamo parlato venerdì 4 giugno con il dottor Marco Moretti, psicologo e psicoterapeuta, nel corso del nostro secondo webinar gratuito dedicato ad accompagnare i cittadini in questa delicata fase di ripresa dopo il trauma collettivo della pandemia. 

Assoutenti Emilia Romagna ha avviato un programma di supporto psicologico che durerà sino alla fine di ottobre 2021 offrendo una serie di 10 webinar in diretta social e un primo consulto ad accesso libero, il tutto affidato a un gruppo di professionisti guidati proprio dal dottor Moretti e assolutamente gratuito per i cittadini, grazie al Programma generale di intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico.

Le due facce dell’ansia 

“Sta accadendo quello che è successo l’anno scorso: da una forma di segregazione e di chiusura, di ritiro protettivo, cominciamo a riprendere i contatti sociali e in qualche modo a riallacciare tutta una serie di relazioni e di routine che però sono diverse da quelle precedenti” ha spiegato Marco Moretti. “Ognuno di noi vive emozioni e esperienze diverse in questo momento ma va tenuto presente che usciamo da un’esperienza traumatica e che quindi non possiamo non tener conto dell’ansia”.

“Per semplificare – ha proseguito – possiamo fare una grande distinzione tra due macro-categorie di persone: una si è quasi trovata bene nel ritiro sociale, vi ha trovato una sicurezza, per cui adesso vive una sorta di timore nel ritornare a una dimensione di riapertura ed evita i contatti con le altre persone. All’altro estremo troviamo chi nega qualsiasi forma di paura: è come una forma di ingenua di senso di onnipotenza che porta a pensare di poter fare qualsiasi cosa e quindi ad avere comportamenti a rischio. Dietro ad entrambi questi meccanismi c’è una forma di ansia”.

Come contrastare l’ansia da riapertura

Riconoscere questi meccanismi è il primo passo per reagire e ricercare un nuovo equilibrio.
E poi? Gli spunti del dottor Moretti sono stati diversi: evitare la conflittualità con le altre persone, privilegiando il confronto alle discussioni polarizzate, disintossicarsi dall’eccessiva informazione, recuperare un buon rapporto con il proprio corpo e con l’ambiente, curare l’alimentazione, il corpo e anche la respirazione. E’ possibile riascoltarlo rivedendo la diretta video in questa pagina.

“Rompiamo il circolo vizioso dei pensieri che ci sono dannosi e proviamo ad ascoltare e ad esprimere le nostre emozioni: conoscerle ci renderà sempre più facile padroneggiarle”.

Per avere maggiori informazioni sul servizio gratuito di prima consulenza psicologica o per prenotare un consulto scrivi a sportello@cambiapasso.it oppure utilizza il form a fondo pagina.

Realizzato con i fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Riparto 2020

 

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