Il periodo pandemico ha reso chiaro a tutti noi l’importanza del turismo ma allo stesso tempo ha reso altrettanto chiaro quanto le nostre città, in assenza delle orde di turisti, siano risultate più pulite, tranquille e vivibili.

Il turismo allora è qualcosa di negativo? La risposta ovviamente è no.

Viaggiare apre la mente e ci fa scoprire nuove cose arricchendo non solo le nostre vite ma anche contribuendo ad arricchire economicamente e culturalmente le città che visitiamo.
Nonostante ciò, allo stesso tempo, il rischio che i luoghi maggiormente oggetto di turismo diventino dei “Disneyland” a cielo aperto ad uso e consumo dei turisti è elevato e le conseguenze a volte possono essere importanti.

Ecco che allora serve introdurre un concetto di equilibrio che può essere riassunto con il termine di turismo sostenibile.

Cosa si intende, allora, per turismo sostenibile?

 Secondo la definizione adottata dal UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo) per turismo sostenibile si intende quella forma di turismo che soddisfa i bisogni dei viaggiatori e dei territori ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro.

Si tratta, in realtà, di un concetto già esistente dagli anni ’70 ma è grazie alla Commissione mondiale  per l’Ambiente e lo Sviluppo dell’ONU del 1987 che tale concetto viene coniato e definito.

La chiave quindi stà nella consapevolezza di chi viaggia che le sue azioni e scelte hanno un impatto non solo sul territorio che andranno a visitare ma anche sul futuro stesso di quel territorio.

Per impatto, in questo caso, si intende certamente l’impatto economico ma anche quello sociale-culturale ed ambientale.
La prima tipologia indicata è quella forse più immediata ma l’obiettivo a lungo termine (per il futuro appunto) è quello di porre l’attenzione e fare cultura intorno agli altri due fattori indicati.

L’attenzione su tutti i fattori richiamati è appannaggio dei consumatori che nella loro sfera personale possono compiere scelte ragionate e attente. Risulta evidente, però, come questo processo sarà facilitato tanto più saranno le politiche di ogni nazione, regione e città interessate dal fenomeno turistico ad adottare misure volte a facilitare tali scelte personali.

In questo senso, una pianificazione sul fenomeno turistico declinato così come lo fa l’Organizzazione Mondiale del Turismo è fondamentale per disegnare l’andamento di questo fenomeno così importante e al tempo stesso delicato.

Quali sono, quindi, gli elementi essenziali del turismo sostenibile?

Molteplici sono i modelli e le tipologie di turismo, ma ci sono delle linee guida o, se vogliamo delle domande, che ogni consumatore si può porre prima di affrontare un viaggio anche il più “main stream” e con le destinazioni più frequentate.

Queste domande attengono a quanto il viaggio avrà conseguenze ambientali e nelle comunità ospitanti. Più il consumatore e viaggiatore si abituerà a porsi queste domande più le sue scelte di viaggio saranno condizionate dalle risposte stesse e più queste impatteranno sugli aspetti fondanti il turismo sostenibile.

Le linee guida vengono convenzionalmente così riassunte:

  1. utilizzare in modo ottimale le risorse ambientali che costituiscono un elemento fondamentale nello sviluppo del turismo, mantenendo i processi ecologici essenziali e contribuendo a preservare il patrimonio naturale e la biodiversità;
  2. rispettare l’autenticità socio-culturale delle comunità ospitanti, preservare il loro patrimonio culturale, i valori tradizionali, contribuire alla comprensione e alla tolleranza interculturale;
  3. garantire operazioni economiche a lungo termine e offrire vantaggi socioeconomici a tutte le parti interessate distribuendoli in modo equo. Garantire opportunità stabili per l’occupazione e aprire alla possibilità di guadagnare reddito oltre a istituire servizi sociali per ospitare le comunità e contribuire alla riduzione della povertà;
  4. il turismo sostenibile richiede una partecipazione consapevole di tutte le parti interessate, nonché una forte leadership politica per garantire un’ampia partecipazione e l’incremento del consenso. Il raggiungimento del turismo sostenibile è un processo continuo che richiede un costante monitoraggio degli impatti, introducendo le necessarie misure preventive e/o correttive ogni volta che sia necessario;
  5. il turismo sostenibile dovrebbe inoltre mantenere un alto livello di soddisfazione assicurando ai turisti un’esperienza significativa, creando sensibilizzazione sui problemi di sostenibilità e promuovendo tra loro le pratiche del turismo sostenibile.

C’è differenza con quello che viene definito turismo responsabile?

Un modello leggermente diversificato rispetto a quanto descritto fin qui è quello del turismo responsabile.

La definizione che ne dà l’AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile) è la seguente: “Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture.
Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio.
Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.”

Questo ulteriore modo d’ intendere il turismo si traduce nella consapevolezza di quali e quanti siano gli attori coinvolti nel mondo del turismo e, per ognuno di loro, si pone l’obbiettivo di indivudare le, così dette, buone pratiche.
Queste possano indurre il consumatore / viaggiatore ad un atteggiamento consapevole facendo una somma di più comportamenti virtuosi o perlomeno di adottarne uno in grado di indirizzarlo al meglio.

Nonostante le infinite possibilità di declinazione, si può affermare che il centro nevralgico del turismo responsabile è la comunità, sia intesa come comunità di viaggiatori che come società ospitante.
Il risultato è un equilibrio e un mutuo supporto che le due entità possono raggiungere.

La collaborazione e il riconoscimento delle istanze reciproche ha come risultato la consapevolezza.

In questo modo il turismo può essere visto come un modello di sviluppo anzichè come un problema o, all’opposto, una risorsa da sfruttare fino all’osso.

In confine è sottile?

Certamente, la differenza tra i due concetti non è di tipo sostanziale.
Si tratta semplicemente di evidenziare quale fattore venga messo più in luce.

Un altro termine molto in voga, ad esempio, è quello di ecoturismo.
Come dice il prefisso della parola stessa, pone l’accento sul fattore ambientale pertanto è più focalizzato su viaggi con minor impatto ambientale non solo nel luogo che si intende visitare ma anche nella modalità per raggiungerlo.
In questo caso, la consapevolezza del consumatore / viaggiatore inizia già da casa.

Ulteriore esempio può essere quello del geoturismo che viene definito dalla National Geografic Society come una forma di turismo che «sostiene o accentua il carattere geografico del luogo visitato il suo ambiente, il suo patrimonio, la sua estetica, la sua cultura e il benessere dei suoi abitanti».
Qui il fattore catalizzante è quindi quello culturale.

Come si misura la sostenibilità del turismo?

Diversi sono i modi studiati fino a questo momento per valutare l’effettivo impatto positivo di un nuovo modello di turismo e diversi sono stati gli indicatori individuati dall’ Organizzazione Mondiale del Turismo.
Il primo modello introdotto in Europa è stato quello individuabile con l’acronimo ETIS che va ad individuare ben 43 indicatori principali legati ai fattori economici, socio-culturali e ambientali a cui si aggiungono dei fattori supplementari in base alla specifica tipologia di turismo (turismo giovanile, turismo accessibile etc).

Per riassumere, si può affermare che il futuro del turismo e del delicato equilibrio tra consumatori/viaggiatori e consumatori / abitanti stia proprio nello sviluppo e nell’applicazione di questi molteplici nuovi modelli di turismo che hanno però in comune lo stesso obbiettivo di sostenibilità.

Il tracciare un nuovo percorso (un nuovo viaggio se vogliamo) dipende da tutti noi, prima, durante e dopo l’esperienza stessa.

Sarà questo il prossimo tema di approfondimento.

 

Realizzato nell’ambito del progetto Scegli Consapevole finanziato dalla regione Emilia-Romagna