Truffe agli anziani: per quanto siamo consapevoli di questo rischio, che diventa più sensibile in estate, quando la solitudine delle persone di una certa età aumenta, il problema rimane. E’ importante prestare la massima attenzione e sensibilizzare gli anziani nelle nostre famiglie a non concedere mai la propria fiducia a sconosciuti e a segnalare qualunque stranezza alle autorità.

A Bologna un anziano derubato di 1.000 euro

Di recente è accaduto proprio a Bologna, in San Ruffillo, un caso emblematico: come racconta Il Resto del Carlino due donne si sono spacciate per dipendenti comunali ’inviate’ a controllare le matrici delle banconote. La vittima, un anziano di 93 anni, si è vista sottrarre mille euro.

“Prima ancora della repressione, è fondamentale la prevenzione e l’informazione – ha evidenziato il dirigente Giuseppe Roberto Pititto – e ogni dettaglio sui responsabili è importantissimo”.

Qualche consiglio per tutelarsi

Il primo consiglio è quello di diffidare sempre da presunti tecnici, avvocati, poliziotti, carabinieri, medici che chiedono di entrare in casa a vedere del denaro.

Su questo copione si sono sviluppate alcune “varianti Covid”: la vittima, sempre anziana e sola, viene contattata perché “deve essere curata con urgenza “e per questo dovrà sborsare soldi a un addetto pronto a suonare alla porta. Oppure i truffatori cercano di intercettare gli anziani nelle loro case con la scusa di eseguire tamponi o sanificazioni dell’appartamento, facendo leva sui timori che tutti ormai ben conosciamo.

Di solito i truffatori individuano la preda, la seguono per giorni, carpiscono la fiducia e affondano il colpo. Gruppi che restano sul territorio una settimana per poi spostarsi.

In caso di sospetti è sempre bene chiamare le forze di polizia.

Una regola molto importante, poi, se sfortunatamente si cade nella truffa, è lasciare intatta la scena del crimine perché spesso le impronte di queste persone sono già presenti nei database delle forze dell’ordine.

“Non mi convinci mica!”: la campagna del Comune di Bologna

Dalla scorsa primavera proprio il Comune di Bologna, in collaborazione con la Prefettura, ha lanciato la campagna “Non mi convinci mica!” per prevenire e contrastare le truffe a danno degli anziani, informando i cittadini sui comportamenti da adottare per tutelarsi e sulle azioni da intraprendere dopo esserne state vittime.

La campagna cerca di raggiungere la popolazione più fragile, ma anche i familiari e l’intera cittadinanza, in modo che tutti possano scendere in campo per prevenire e contrastare il fenomeno. Si tratta di un’azione che si affianca alle azioni di contrasto alle truffe promosse dal Comune attraverso il “Protocollo d’intesa a favore dei cittadini anziani vittime di scippo, rapina, estorsione, furto e truffa”, siglato insieme ai sindacati dei pensionati (Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil, Cna Pensionati) e alcune associazioni di volontariato.

Il Protocollo prevede l’erogazione da parte del Comune di un contributo forfettario di 100 euro agli anziani vittime di truffa, furto o rapina, a parziale rimborso del danno subito. In caso il furto avvenga al momento del ritiro della pensione il contributo può essere elevato fino a 500 euro; fino a 300 euro in caso di furto con scasso con danni a porte o infissi. La richiesta deve essere presentata presso le sedi delle organizzazioni partner, dopo aver presentato denuncia del sinistro.

Come richiedere il contributo per anziani vittime di truffe e furti

L’assistenza di Assoutenti Emilia Romagna

Assoutenti Emilia Romagna attraverso il suo progetto Cambiapasso offre ai cittadini la propria assistenza per riconoscere casi di potenziale truffa o per gestire le conseguenze di una truffa già subita. Se hai bisogno del nostro aiuto chiamaci allo 052 0828436 scrivici a sportello@cambiapasso.it oppure utilizza il form a fondo pagina. Se lo preferisci puoi rivolgerti direttamente a una delle nostre sedi.

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