Sappiamo riconoscere un paio di occhiali sicuri e non contraffatti? Siamo consapevoli che anche questo oggetto così importante per la nostra salute può entrare nel circuito del mercato della contraffazione?

In un mondo sempre più globalizzato e con modalità di vendita che offrono opportunità ampie di accedere a un numero impressionante di brand, la lotta al falso continua a essere una sfida importante per il sistema economico mondiale: i consumatori devono essere tutelati e Assoutenti Emilia Romagna – anche attraverso il suo progetto editoriale Cambiapasso – è un’associazione impegnata in prima linea per informare correttamente i cittadini.

Quante volte ci siamo trovati nella situazione di acquistare un articolo, per poi scoprire che il marchio era falso? I danni della contraffazione incidono ogni anno sul comparto del Mady in Italy, per un valore che, solo nel 2018, raggiungeva i 30 miliardi di euro, intaccando le casse delle aziende per il 3,6% delle vendite. Un dato che appare allarmante soprattutto se si considera che sono sempre di più i beni prodotti dai falsari, compresi gli occhiali non a norma.

In questa guida andremo a considerare come riconoscere un prodotto originale e quali sono i migliori comportamenti per contrastare la contraffazione nell’ambito dei prodotti da vista.

Occhiali non a norma: i danni della contraffazione in Italia

Gli occhiali sono un dispositivo medico, ma sono anche un oggetto legato ai dettami della moda e ricercato per ragioni estetiche. In Europa sono più di 4 milioni i soggetti che utilizzano questo strumento, per problematiche come astigmatismo, miopia e presbiopia. Il numero è anche più ampio se si considerano gli utenti che impiegano gli occhiali da sole.
Se inoltre si va a valutare l’insieme di attività collegate alla creazione degli occhiali, come centri ottici e fabbriche delle lenti, si può evidenziare come il fatturato annuo raggiunga dei livelli che ha portato un numero sempre più ampio di brand a interessarsi a questo settore. La conseguenza: i danni della contraffazione sono in continuo aumento con la necessità di una lotta al falso continua.
In quanto cittadini ci sarà capitato di trovarci innanzi a un paio di occhiali con un marchio dubbio o che appariva simile a quello che comunemente conosciamo. Ma come possiamo distinguere gli occhiali non a norma?

Come riconoscere gli occhiali originali e perché è importante

Ogni occhiale ha delle caratteristiche specifiche che permettono di identificarlo come appartenente a un marchio registrato e quindi originale. Porre attenzione a questi aspetti non è una semplice opzione, ma diventa un elemento fondamentale al fine di non trovarci con un esborso economico elevato e una qualità del prodotto che non rispecchia la spesa.

Inoltre con un acquisto poco accurato, si rischia anche di subire danni alla propria vista. Un esempio è quello di comprare un occhiale da sole con una specifica certificazione di protezione, per poi scoprire di non avere quei requisiti per proteggerci dagli effetti dei raggi UV. Di seguito indichiamo quali sono le principali caratteristiche che identificano un occhiale originale da uno non a norma.

La montatura dell’occhiale con la sigla CE

Il primo fattore che identifica subito un prodotto contraffatto da uno originale è la montatura con la presenza del marchio CE. Questa sigla identifica che l’azienda produttrice degli occhiali, rispetta una serie di standard di qualità e di produzione previsti in ambito italiano e comunitario.
Date le dimensioni ridotte degli occhiali, spesso i contraffattori approfittano di questa situazione per porre il marchio con dimensioni quasi illeggibili, oppure non inserendolo. In ogni caso si deve tenere presente che, in base alla legge, vengono definite specifiche proporzioni del simbolo CE in rapporto alla tipologia di oggetti.
Quindi se ci si trova con delle lettere sproporzionate in grandezza o viceversa con dimensioni troppo ridotte, si potrà avere la certezza di acquistare un occhiale non a norma. Inoltre si deve considerare che in tutti gli occhiali originali, la sigla CE è presente sulle stanghette e solo raramente dove non è possibile, sarà invece posizionata sull’etichetta e sulla nota informativa.

Il nome del brand e i codici

Altro riferimento che ci può essere utile, al fine di individuare un occhiale non a norma, è la presenza del nome del brand e i codici di riferimento del prodotto. Ogni occhiale dovrà avere stampato, sempre sulle stanchezze o all’interno della montatura, il logo o il nome dell’azienda produttrice, leggibile e composto dalla stessa tipologia di scrittura prevista per il marchio CE.
Ovviamente se vi è una lettera di troppo o una mancante, non ci si troverà innanzi a un errore, ma a una contraffazione. Infine dovranno essere presenti anche dei numeri di riferimento, che indicheranno il modello del prodotto.

La gradazione della lente e i filtri solari

Negli occhiali da vista le lenti prevedono una specifica gradazione per correggere un difetto ottico. Anche in questo caso, per contribuire alla lotta al falso, si potrà verificare la loro conformità e originalità, dato che sarà presente un foglietto in cui viene certificato il taglio delle lenti e quale sia la gradazione introdotta.
Ma come riconoscere gli occhiali da sole originali? Si dovrà considerare che in quanto DPI, ovvero dispositivi di protezioni individuale, la loro forma e la tipologia di lente è sottoposta a caratteristiche precise. Infatti in base alla normativa UNI EN 1836, ogni lente sarà classificata con un valore da o a 5 per la sua capacità di assorbire i raggi UV.
La specifica della lente sarà presente su una nota informativa, composta da un libretto contenuto nella confezione, oppure da un’etichetta che è collegata agli occhiali, attraverso un cordoncino che prevede una chiusura a sigillo. Nel caso in cui questo sia stato spezzato, vuol dire che l’occhiale non corrisponde alle specifiche previste.

Verificare la confezione

Infine, ultimo accorgimento che ci permette di individuare un occhiale non a norma rispetto a uno originale, può essere anche la presenza o meno di una confezione. Le marche di qualità, oggetto di tentativi di contraffazione, offrono al cliente sempre una confezione in cui riporre l’occhiale e con una serie di specifiche che la identifica come originale.
Infatti il porta occhiali avrà il nome del brand impresso sulla parte esterna o nella zona interna, con l’aggiunta della sigla CE e il luogo di produzione del prodotto. Nel caso in cui ci troviamo ad acquistare degli occhiali contenuti in una confezione anonima, potrebbe essere indicativo che non sono originali.

Come contrastare i danni della contraffazione: quali sono le abitudini da mantenere

Ogni cittadino si può impegnare a mantenere quotidianamente dei comportamenti al momento dell’acquisto, che possono contribuire alla lotta al falso. Infatti è importante fare attenzione a dove si acquista un occhiale, sia nel caso del negozio reale, sia se l’operazione avviene online.
L’acquisto in un negozio fisico ci offre maggiori opportunità di scoprire se gli occhiali non sono a norma, infatti è possibile evidenziare subito se manca uno di quei criteri che abbiamo indicato precedentemente.
Nel caso di un acquisto online, la situazione può essere più difficile, dato che si può esaminare il prodotto solo tramite foto e questa ci potrebbe portare a pensare erroneamente di aver comprato un articolo originale.

Ma come riconoscere un occhiale originale online? È importante acquistare solo su e-commerce noti e affidabili e che prevedono sulla home page tutte le informazioni dell’azienda: sede legale, partita IVA, numero di registrazione.
Inoltre, è indispensabile verificare la presenza di protocolli di sicurezza, dato che i siti delle aziende qualificate, rispettano in pieno tutte le normative per quanto riguarda la tutela delle informazioni e dei pagamenti. Infine è utile verificare le recensioni sul sito ed eventuali presenze di critiche riguardanti la qualità dei prodotti.

(D.F.)

Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2018

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