Nel corso della pandemia, per molti di noi mangiare è diventata l’unica vera consolazione. Anche chi aveva le abitudini alimentari più sane si è spesso ritrovato ad accumulare cibo e a consumarne sempre di più, magari rifugiandosi in quei comfort food che non sempre sono un toccasana per la salute. Per contro, qualcuno ha scelto di irrigidire il controllo sul corpo e sull’alimentazione, anche in questo caso con conseguenze potenzialmente negative sulla propria condizione generale.

Come è cambiato il comportamento alimentare durante il lockdown? Come possiamo fronteggiare la cosiddetta fame emotiva? E più in generale quali sono i meccanismi psicologici alla base delle nostre scelte che riguardano il cibo? Ne parliamo con Ilenia Brizzi,  psicologa e psicoterapeuta, anticipando alcuni dei temi che affronteremo in diretta facebook venerdì 2 luglio alle 16, con il quarto webinar di Cambiapasso dedicato alle conseguenze psicologiche della pandemia.

Alimentazione e lockdown

“Durante il lockdown – spiega la dott.ssa Brizzi – si è verificata rincorsa all’accumulo di cibo e sono cambiate le abitudini alimentari degli italiani con maggiore acquisto di confort food e anche di alcol. Questo si è sommato alla sedentarietà causata dal rimanere sempre a casa, portando a un incremento dell’obesità e del sovrappeso. Inoltre, per chi soffriva di un disturbo del comportamento alimentare, la quarantena ha portato ad un aumento di alcuni sintomi come la restrizione alimentare, l’insoddisfazione per il proprio corpo o gli episodi di abbuffate”.

Il cibo è relazione

“L’alimentazione – prosegue la psicologa – non è meramente un comportamento biologicamente determinato ma intervengono su di esso fattori culturali, sociali e relazionali. Il cibo è fin dalla nascita un mediatore della relazione. L’alimentazione di ognuno di noi è la somma delle scelte che prendiamo tutti i giorni: pare che il nostro cervello possa arrivare ad una media di 250 decisioni al giorno riguardanti il cibo (quantità, marche da acquistare, quando mangiare e come cucinare il cibo.). E’ chiaro quindi che ognuno di noi sviluppa una relazione unica con il cibo e con l’immagine del proprio corpo, in un equilibrio delicatissimo”.

Fame emotiva: come contrastarla

In un periodo di stress come quello che abbiamo vissuto un fenomeno che è molto aumentato nell’ambito del comportamento alimentare è quello del cosiddetto emotional eating. “La fame emotiva – conclude la dott.ssa Brizzi – si verifica quando il controllo delle emozioni passa attraverso il controllo del cibo: mangio, mangio poco, mangio male. Nel corso del webinar di venerdì proverò a spiegare la differenza tra fame emotiva e fisiologica e alcune strategie per evitare di cadere nell’alimentazione emotiva”.

Il servizio psicologico gratuito di Cambiapasso

Assoutenti Emilia Romagna attraverso il suo progetto Cambiapasso offre ai cittadini una serie di webinar tematici e un servizio di consulenza psicologica presso le sedi di Bologna e Forlì,  il tutto gratuito e affidato ad esperti: per avere maggiori informazioni o per prenotare un consulto scrivi a sportello@cambiapasso.it oppure utilizza il form a fondo pagina.

 

Realizzato con i fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Riparto 2020

    Hai bisogno del nostro aiuto? Contattaci!