Mascherine: quali proteggono realmente dal Covid? La domanda non sembra scontata e le incertezze tra i consumatori non mancano visti i recenti fatti di cronaca che hanno portato all’attenzione l’attendibilità o meno del certificato CE presente sui dispositivi di protezione individuale chiamati comunemente anche DPI.

Sotto i riflettori le mascherine Ffp2, quelle che secondo le indicazioni dei medici proteggono meglio dal rischio di contagio e che normalmente si acquistano in farmacia ma possono essere reperibili anche in altri negozi e online. 

Rischiamo un acquisto sbagliato, mettendo a rischio la nostra salute? Anche in questo caso è bene prestare attenzione e…leggere bene l’etichetta, anzi, il marchio.

E’ emerso infatti che, pur riportando un certificato CE, alcune mascherine Ffp2  non risultavano sicure: quelle con marchio CE 2163, certificate da Universalcert, sono state le prime a finire sotto accusa, ma non sono le sole. Le indagini in corso dovranno valutare se questi dispositivi di protezione siano stati certificati già in modo erroneo o se siano stati prodotti diversamente rispetto ai parametri standard.

Le segnalazioni, anche da parte di consumatori, sono aumentate e riguardano sia mascherine Ffp2 che Ffp3: il rischio è che molti documenti vengano presentati come prova di conformità dei dispositivi pur non essendolo.

Come fare per districarsi tra tante informazioni, messaggi e proposte di mascherine ed essere sicuri dei nostri acquisti? 

L’Unione Europea ha messo a disposizione di uno strumento gratuito e online per verificare la sicurezza delle mascherine. A questo link sarete indirizzati a una sezione speciale in cui scoprire se il produttore ha completato il necessario iter di certificazione CE e quindi se gli standard di sicurezza siano garantiti.

Vediamo passo passo come verificare la regolarità del produttore.

Il processo di accreditamento 

In primo luogo deve essere fornita e verificata la Dichiarazione di conformità (DoC): per le mascherine importate da Paesi extra UE, l’importatore deve assicurarsi che il produttore abbia effettuato la valutazione di conformità come previsto dal regolamento DPI (UE) 2016/425. Nel caso in cui ci siano dubbi sulla DoC o non ci siano DoC disponibili o ci siano importazioni da Paesi extra UE, è addirittura necessario controllare la certificazione.

I certificati sospetti 

La European Safety Federation, associazione di categoria di fornitori di DPI (Dispositivi di protezione individuale) con sede a Bruxelles, ha pubblicato una lista con tutti i certificati sospetti, fornendo così informazioni utili al mercato e ai consumatori (non ha ruoli nella valutazione o certificazione per i DPI)

L’associazione ad oggi  ha analizzato “certificati” su carta intestata o che utilizzavano il logo o il nome dei seguenti istituti con sede in Europa. Gli istituti qui sotto non sono un organismo competente per i DPI menzionati nel documento o i documenti sono falsi. 

Ecco di quali si tratta:

  • ICR Polska: ICR non è un organismo notificato per DPI (lo è per altri prodotti)
  • CELAB: CELAB non è un organismo notificato per i DPI (lo è per altri prodotti)
  • ECM (Ente Certificazione Macchine): l’ente notificato ECM 1282 accanto a CE – ECM non è un organismo notificato per DPI (lo è per altri prodotti), quindi questa marcatura non è valida
  • ISET (Instituto Servizi Europei Technologici): sul sito web ha una pagina con falsi certificati. ISET è un organismo notificato per alcuni tipi di DPI, ma non per protezione respiratoria
  • NPS
  • Amtre Veritas
  • Ispezione e certificazione STS
  • Test e certificazione VIC
  • BSI Test Limited: usa il finto “certificato di conformità” emesso da “BSI Test Limited, Londra” che non è però emesso dall’organismo notificato per PPE BSI e questo è confermato dall’organismo stesso, quindi non è un certificato Ue valido
  • ISP (UK Inspec International)
  • NTC (Nationaux de Certification Technique – CHCS)
  • Ecole Supérieure du Bois: il nome e l’indirizzo dell’Ecole Supérieur du Bois in Francia è utilizzato insieme al nome Euroscene Business Solutions Limited. L’Ecole Supérieure du Bois è attiva nei prodotti da costruzione e conferma di non rilasciare certificati per DPI. Non ha alcun rapporto con Euroscene Business Solutions Limited. “Questo è chiaramente un documento falso che abusa del loro nome”
  • Sapo (Sapo Certification & Testing Laboratory Limited)
  • Servizi di certificazione internazionale QCS
  • TSU Slovacchia (Technicky skusobny ustav Piestany): questo organismo notificato (NB 1299, competente per prodotti diversi ma non per DPI) ha fornito l’esempio di un “certificato” utilizzando il loro nome e logo, ma non rilasciato dall’istituto. Anche in questo caso, spiega la European Safety Federation, si tratta di un documento falsificato che abusa del nome dell’organismo notificato
  • UK Global: l’indirizzo sul certificato è a Londra, Regno Unito.

Le irregolarità proseguono e possono riguardare i certificati falsi, i marchi CE non a norma, o addirittura mascherine che promettevano innovazione scientifica, come le U-Mask. Ma di questo ci occuperemo nei prossimi giorni.

Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2018

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